I nostri corpi celesti testo – Le luci della centrali elettrica – Per ora noi la chiameremo felicità (2010)
In anteprima, il testo di “I nostri corpi celesti”, nona traccia del nuovo disco delle “Luci della centrale elettrica“, in uscita il 9 Novembre.
Il testo è stato trascritto da me, se ci sono errori fatelo presente nei commenti!
I nostri corpi celesti e i nostri arrivederci scritti sui vetri rotti
le periferie lunari, i nostri compromessi storici per non ferirci
e ti ricordi che i nostri sogni sfioravano i soffitti
e le trasformazioni, le nostre New York interiori
e i mazzi di fiori ai bordi delle strade provinciali
e poi le ali le ali le ali che ti escono dalla schiena
e le polveri sottili dei nostri cuori neri
e ti ricordi che i nostro cieli arrivavano ai soffitti
nelle vetrine deserte dei tuoi occhi
qualche scontro di lamiere e di astri
e succursali di paradisi terrestri
e di grandi aziende nell’Europa dell’Est
finestre di palazzi indiferrenti
e poi per noi sbiadivano tra le antenne e i tramonti
e ti ricordi che i nostri sogni sfondavano i soffitti
(e ti ricordi i nostri disperati sogni di via Ripagrande, di viale Krasnodar?
ti ricordi i nostri disperati sogni di viale Monza?
e ti ricordi i nostri disperati sogni di via Ripagrande, di viale Krasnodar?
ti ricordi i nostri disperati sogni di viale Monza
che si infrangevano contro i soffitti e facevano delle specie di affreschi?)
ecco l’ultimo pezzo:
“e ti ricordi i nostri disperati sogni di via ripagrande, di viale krasnodar
ti ricordi i nostri disperati sogni di viale monza
e ti ricordi i nostri disperati sogni di via ripagrande, di viale krasnodar
ti ricordi i nostri disperati sogni di viale monza
che si infrangevano contro i soffitti e facevano delle specie di affreschi”
grazie 🙂
nelle vetrine?