Gubbio tra auto e gatti d’epoca
Memore del ricordo della fatica del viaggio in Svizzera, lungi, questa estate. dal ripetere lunghissime scorribande in Vespa, ma non volendo rinunciare al fascino del due tempi, giungo a Gubbio, la città dei matti. E delle belle macchine (per me).
Si sale al ‘colle eletto del beato Ubaldo‘ tramite questi cestini di funivia.
E si arriva in cima al monte, da cui si gode di una bellissima vista e c’è una bella scalinata sulla quale posso mostrarvi le mie scarpe nuove, della banalissime Converse prese su Amazon a 31 euro.
Ma, oltre alla natura, ci sono delle auto molto belle, come questa, che sembra una banale Fiat Uno, e invece è la Innocenti Mille, la prima utilitaria italiana con gli alzacristalli elettrici. Speriamo che questo storico marchio possa rinascere.
C’è poi una “classica” e inflazionata 500, che però quando si vede che viene usata ancora oggi e non è tenuta bombonieristicamente (come questa) emana un fascino ancora palpabile.
Ma la vera chicca è rappresentata dalla Autobianchi Bianchina, un’auto nata per essere la versione “di lusso” della stessa 500, e che appena uscita riuscì nell’impresa di vendere più della celeberrima cugina. Una macchina squisita.
Non mancano poi i gatti curiosi a cui piacciono le Vespe, anche gli insetti.
Voglio concludere con uno scatto rubato, ma quando vedo due che si abbracciano sono sempre un po’ felice anch’io.
Dannati neuroni specchio.