Buon duemilacredici a tutti!
Il titolo è volutamente antipatico e non fa ridere, come quel gatto che ultimamente imperversa su FB.
E’ passato davvero tanto tempo dall’ultimo mio intervento in questo blog, non potevo non augurarvi un buon anno con qualcosa di speciale.
Sì, anche perchè in questi 365 giorni io ci credo davvero, e conto di realizzare alcuni dei progetti ai quali sto discontinuamente lavorando da più di vent’anni.
Ora veniamo alle cose serie: ultimamente qualcuno mi ha ricordato che alla spregevole età di 16, forse 17, anni, solevo dilettarmi nell’arte della poesia. Queste liriche, sempre tenute nascoste, a tutt’oggi mio malgrado ancora suscitano la curiosità di amici e sommelier vari, perciò ho deciso di renderne pubblica qualcuna.
C’è da premettere che all’epoca ero da poco rimasto folgorato dai lirici greci che stavo studiando a scuola (prima che qualcuno mi dicesse che l’amore di cui parlavano era artificioso, sociale e manierista, ma questo merita una trattazione a parte), per cui i componimenti potrebbero risentire di qualche leggero influsso acheo.
Bando alle ciance, ecco i tre brani che ho scelto per voi dal mio risibile archivio:
Frammento 16
A volte capita di perdersi
in lunghe disputazioni
su cosa sia l’amore:
quanto grande? quanto potente?
L’amore non è nelle lunghe diatribe,
nelle belle parole e nei sorrisi.
L’Amore è nei mugolii e nel sudore delle mani.
E quale forma ha l’amore, forse chiedi?
Non lo so. Ma non è nei capelli dei bovini in tv,
nè nello sguardo annoiato di un vecchio frate.
Amore è nella camminata incerta della meretrice all’alba,
sulla strada, dov’ancor non è arrivato il sole.
Amore è un mi che vibra sulle corde d’una chitarra.
Eros
Solo struggente tormento
che arde di fiamma nel cuore.
Brucia sradicando le proiezioni prammatiche.
Amore carpisce la flebile ragione,
Amore sottrae lucidità
e conduce alla smania.
Pungolo insistente ch’artiglia l’anima.
Rabbia e pianto (non) alleviano il mio dolore.
Frammento 1
Un solo, fugace spiffero mi pungola:
la tua voce dorata,
plasma,
la mia giornata.
… Ragazzi, c’è un buon motivo se ho smesso di scriverne, fidatevi!
In compenso però ho sublimato il mestiere di paroliere scrivendo canzoni come questa: da “amore conduce alla smania” a “mi basterebbe una sveltina nei bagni della stazione“, che volete, i tempi cambiano!
Vi saluto con un abbraccio, vado a suonare un po’.
P.S. Nel 2009 avevo scritto un lungo post sugli eventi occorsi in quell’anno
P.S. 2 Bologna è proprio una bella città
P.S. 3 una foto per sottolineare il declino e la regressione che sto attraversanyanyanyanyanyanyanyan
Il primo post di questo genere, sul nuovo anno che era il 2008, era una serie di propositi stralunati per il futuro; questo è un ritorno all’aulico passato. Però a 17 anni avevi – AVEVI!- stile, sia nelle poesie, che nell’abbigliamento. E alla fine “L’amore non è nelle lunghe diatribe, nelle belle parole e nei sorrisi.
L’Amore è nei mugolii e nel sudore delle mani.”, ed è un po’ come se ci fossero già “le nostre lezioni non mutuate di anatomia”! ;D