10\Metagrifo:ermeneutica di serie D\ In c… ai gufi
State leggendo: “Metagrifo: ermeneutica di serie D”, una rubrica che, come dice il nome stesso, consta di osservazioni disincantate circa la vita sportiva dell’A.S.D. Perugia, con occhio ludico e pseudo-filosofico. Scritto da un ventenne che del Perugia si ricorda lo spareggio con il Torino perchè lo mandarono su Tele+, che non ha mai giocato a calcio, ma è di natura curiosa e impicciona e si è ritrovato con un abbonamento per le partite casalinghe del Grifo 2010/11 – anche se in serie D. Sì lo so, sembra impossibile…
Alla fine è arrivato. Il momento della gioia, della felicità pura. Il Perugia ottiene la promozione in Lega Pro con tre giornate d’anticipo, battendo il Castel Rigone 3 – 2 dopo una gara che ha messo a dura prova le coronarie di spettatori e tifosi. Sotto di due gol a poco più di mezz’ora dalla fine, portiamo a casa i tre punti dopo una poderosa rimonta e, complice il successo del Deruta sul Todi, mettiamo la parola FINE a questo purgatorio. E la festa può cominciare: prima in campo, dove si vede un Damaschi zompettare e strillare di gioia come un bambino, la curva nord con le lacrime agli occhi e i giocatori portati in trionfo; poi in Centro, dove i festeggiamenti sono proseguiti per tutta la serata. Un’intera città che si stringe intorno alla sua squadra, cosa c’è di più umano? Per lo psicologo Maslow, questo sarebbe il pieno soddisfacimento del terzo stadio della sua piramide delle necessità, i “bisogni di appartenenza”.
Erano più di dieci anni (1998) che il Perugia non centrava una promozione. In quell’anno, dopo lo spareggio col Torino, si tornò in serie A. Da lì cominciò l’ultimo periodo d’oro del Perugia, speriamo che anche questo sia l’inizio di qualcosa di grande. Di certo, gli ingredienti ci sono tutti. 7000 persone allo stadio per una partita di Serie D: certamente il Grifo è una squadra di categoria superiore, anche se gioca in Promozione. Il merito di questa stagione entusiasmante va in primis ai tifosi, in secundis alla società che ha saputo riguadagnarsi la fiducia, in tertiis al mister e ai giocatori che hanno svolto impeccabilmente il loro lavoro. Nonostante tutte le critiche, Battistini entra nella ristretta lista di allenatori che hanno centrato una promozione con il Perugia, e non è certo la categoria a scalfirne il valore. Anzi. Ora nuove e difficili sfide si pongono ora per il Grifo, ma perchè non essere ottimisti, per una volta?
Non ho ancora analizzato la partita, e potrebbe essere anche superfluo visto che il risultato finale è quello che conta. Ma non è così. C’è una coppa da portare a casa, tra tre giorni, ed è bene spendere qualche parola sulla prestazione dei grifoni. Il primo tempo è nullo, prendiamo un gol dopo appena 4′ in circostanze misteriose, non riusciamo a far girare la palla, siamo ammassati in campo. Unico brivido al 28′ quando Frediani mette dentro, ma la rete viene annullata per un dubbio fuorigioco. Dopo 45′ minuti il Perugia sta perdendo in casa contro il Castel Rigone, squadra allenata da uno che abita a 200 m dallo stadio.
Palla al centro, tempo 9′ e il Castel Rigone raddoppia con Tranchitella. Un silenzio irreale cala sullo stadio. Il punto più basso della parabola del Perugia dura però solo un minuto, infatti al 10′ Bartolini trasforma un penalty e accorcia le distanze. Il Perugia opta per un cambio: esce Indolenza ed entra Agonismo. Fondamentali a questo punto i migliaia di supporters biancorossi. La gara si accende: al quarto d’ora viene espulso Pirchi del Castel Rigone (che non regge la tensione). I grifoni si fanno vivi e, forti della superiorità numerica, alla mezz’ora ancora Bartolini pareggia i conti e fa esplodere il Curi.
Il ferro va battuto finchè è caldo, si dice. Tempo due minuti, e Corallo, che negli ultimi mesi non ha brillato, trova il colpo di genio su punizione diretta al limite dell’aria. Palo-gol e lo stadio letteralmente esplode. Giunge la notizia che il Todi sta perdendo a Deruta e la possibilità di aggiudicarsi il campionato ora si fa davvero concreta. Gli ultimi dieci minuti sono incandescenti e sembrano non passare mai. Il Castel Rigone è in confusione ma bisogna stare attenti a non rovinare tutto con una disattenzione.
Dopo 4′ lunghissimi minuti di recupero, il triplice fischio. Il Perugia torna nel calcio che conta, dopo un anno difficilissimo ma straordinario. Non c’è la tanto invocata invasione di campo, nonostante i tentativi di mediazione di Taccucci. Peccato. Ma non è certo questo a spegnere l’entusiasmo dei tifosi per una festa che sugli spalti dura più di mezz’ora e poi si trasferisce nel centro della città. Un attaccamento straordinario che vale da solo i tanti rospi ingoiati quest’anno.
Grazie ragazzi. Grazie per queste emozioni. E grazie ai tanti lettori di Metagrifo, che in pochi mesi si è guadagnato uno spazio rispettabile nel cuore dei tifosi. Grazie a Grifagno e Saint Just di Forza Perugia, che mi hanno sostenuto fin dall’inizio e grazie a TifoGrifo, che ci ha dedicato un’articolo pochi giorni fa. Come dicevo prima, non è ancora finita. Saremo ancora qui la settimana prossima a commentare la finale di Coppa e la partita con lo Spoleto. Non mancate.
In occasione della promozione, è possibile scaricare due album di foto (fatte da F. Gasparri). Basta cliccare qui sotto:
ALBUM FOTO PERUGIA – CASTELRIGONE 10/04/2011
ALBUM FESTEGGIAMENTI PROMOZIONE PERUGIA LEGA PRO 2011
Alcune delle foto contenute:
Il fotografo e lo scriba: questo è Metagrifo.
Sembra impossibile
che seguo ancora te
questa è una malattia che non va più via
Non voglio andar via, non voglio andar via di qua
* IO NON RESISTO LONTANO DA TE *
è stato facile darti una mano … la stoffa c’era. Del resto quando il seme è buono, la terra è fertile, e l’acqua abbondante è facile fare l’ortolano. continua così. potrai contare sempre sul nostro appoggio. Noi di http://www.forzaperugia.net non siamo invidiosi dei successi altrui … anzi siamo convinti che più cresce l’interesse intorno al Grifo, maggiori benefici ne potrà trarre la Società. Non abbiamo la presunzione di considerarci sempre nel giusto come capita a qualcun’altro, né tantomeno siamo convinti di rappresentare i tifosi del Grifo nella loro totalità (come capita a qualcun’altro), né ci consideriamo l’unico sito di tifosi più o meno importante. Del resto gli internauti li girano tutti anche se a qualcuno piace credere il contrario. Magari qualcuno viene letto e su qualcuno si scrive. ma alla fine siamo sempre gli stessi, tutti con una sola passione quella del Grifo. Che senso ha farci la guerra tra noi? Un saluto